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Memorial Zola a Oliena: calcio e cultura con “Magic Box”

In questi giorni è in corso di svolgimento a Oliena (Nuoro) la sesta edizione del memorial intitolato a Ignazio Zola, padre dell’ex campione rossoblù Gianfranco. Calcio e cultura, con testimonianze importanti

PADRONE DI CASA. Gianfranco Zola, reduce dal successo in Europa League da vice di Sarri sulla panchina del Chelsea, come ogni anno è ritornato nella “sua” Oliena presenziando al 6° memorial intitolato al padre Ignazio. Una manifestazione incentrata sul calcio giovanile – il torneo ha preso il via ieri pomeriggio – e sulla cultura, legata ai valori dello sport. Il profilo discreto del campione, abbracciato dalla sua gente con affetto e rispetto, nobilita l’intero evento.

CONFERENZA. Dopo aver assistito agli incontri disputati sul sintetico del campo Arenaglios e aver ricevuto un premio da CalcioCasteddu, Zola ha preso parte a una conferenza presso la biblioteca comunale “Maria Chiusa Romagna”. Presenti la giornalista di Euronews Stefania De Michele, che ha svolto il ruolo di moderatrice, il noto giornalista e scrittore Darwin Pastorin, Cristian Nonnis e il primo cittadino di Oliena Sebastiano Congiu. Tema del dibattito, il valore educativo dello sport attraverso i modelli positivi. Pastorin ha fatto rivivere in particolare la figura del compianto Gaetano Scirea, a pochi mesi dal trentennale della scomparsa, presentando il volume “Gaetano Scirea – Il Gentiluomo“. Nonnis ha invece descritto il suo “Calcio è filosofia“, sottolineando l’innamoramento calcistico per due fantasisti come Roberto Mancini e lo stesso Zola, la figura geniale e contraddittoria di George Best.

PADRONE DI CASA. Il campione di Oliena, spesso in tandem con il sindaco Congiu – di un anno più giovane – ha rispolverato alcuni gustosi aneddoti sui primi anni in paese con il pallone tra i piedi. “Consiglio a tutti i ragazzi di seguire sempre l’istinto“, ha dichiarato “Magic Box”. “Io ho sempre cercato la giocata, assecondando le mie intuizioni anche se spesso tenevo troppo la palla e facevo arrabbiare i compagni (ride, ndr). Ma io l’ho sempre fatto per coerenza, e soprattutto con coraggio, assecondando così il mio modo di vedere il calcio. Un consiglio che vale per qualsiasi ambito della vita“.

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