Le contropartite tecniche proposte dall’Inter per l’acquisto di Nicolò Barella suscitano perplessità e leciti quesiti

Da Merola a Pompetti, passando per Gavioli e Colidio. Sono i nomi, più o meno presunti, che l’Inter vorrebbe mettere nel piatto della trattativa per Nicolò Barella.

La società nerazzurra vuole e fortemente il centrocampista, tuttavia senza sborsare tutti i 50 milioni richiesti dalla società rossoblù.

Con tutto il rispetto per questi ragazzi sopracitati, il cui valore è stato ben visibile nel campionato primavera appena trascorso, la domanda che sorge spontanea è: perchè il Cagliari dovrebbe accettare come contropartite tecniche degli elementi che andrebbero con tutta probabilità a rinforzare la formazione primavera?

Proprio quest’ultima, sapientemente guidata da Max Canzi, ha sfiorato una clamorosa qualificazione ai play off scudetto dopo un ottimo campionato Primavera 1. Sono diversi gli elementi che si sono opportunamente messi in luce e sono stati persino presi più volte in considerazione dallo stesso Rolando Maran.

I vari Lombardi, Lella, Marigosu, Contini, Kouadio, Verde e Doratiotto (questi ultimi hanno pure esordito in serie A) sono la ricchezza della società rossoblù, e su loro dovrebbe cercare, nel limite del possibile, di fare affidamento sulla loro maturazione al fine di poterli stabilmente utilizzare nella massima serie.

Avendo questo importante materiale a disposizione non sarebbe opportuno valorizzare il cosiddetto chilometro zero, invece di accettare profili che, seppur di valore, provengono da altre società?