Il tecnico del Cagliari parla alla vigilia della sfida contro il Napoli in programma domani al San Paolo per tenere vivo il sogno decimo posto
MOTIVAZIONI. Il Cagliari non ha più molto da chiedere al campionato, ma la decima posizione fa gola e può essere il nuovo obiettivo per le rimanenti quattro partite. Maran contro il Napoli dovrà fare a meno di Faragò, così come potrebbe non avere al meglio Birsa e Joao Pedro, due pedine importanti nel suo scacchiere. Il dubbio è quindi su chi affiancherà Pavoletti in attacco, con Barella che dovrebbe tornare trequartista. Coltiva qualche speranza di partire dall’inizio anche Deiola. In panchina potrebbe rivedersi Castro.
RINNOVO. “Un attestato di stima che mi fa piacere. Poter continuare questo progetto e crescere per me è molto stimolante. Dobbiamo consolidare le basi sul quale proseguire. Il mio vecchio contratto? Avevo ancora un anno con opzione per quello successivo. Non è stato scelto un momento particolare per il rinnovo, si è parlato del futuro e tra le cose c’era anche questa. I giocatori mi hanno scroccato la cena, ma sono felice di pagare“.
LA PARTITA. “Sarà una partita molto impegnativa sul campo della seconda in classifica. Dobbiamo far tesoro dell’esperienza di Roma. Bisogna rubare quei dieci centimetri per arrivare prima degli altri. Siamo consapevoli che dobbiamo fare meglio che a Roma, ma non c’è nessun problema fisico né mentale. Domani potrebbe cambiare qualcosa rispetto allo schieramento della scorsa partita“.
INFERMERIA. “Joao ha fatto gli ultimi allenamenti con la squadra e a parte Faragò sono tutti disponibili. Posso scegliere tranquillamente in funzione della partita. Castro e Klavan si sono allenati ma non sono convocati, gli do qualche giorno ancora”.
IL NAPOLI. “Caso Insigne? Farei un errore a perdere le energie in questo. Dobbiamo essere proiettati solo verso una grande prestazione. All’andata abbiamo fatto una partita ribattendo colpo su colpo e concedendo poco, abbiamo avuto spregiudicatezza e dobbiamo farne tesoro. Loro hanno un modo di attaccare con dei terzini un po’ più alti e cercano di coprire soprattutto in ampiezza“.
OLIVA E DESPODOV. “Il cambio di Cacciatore mi ha un po’ condizionato. Il loro inserimento a Roma sarebbe stato sensato“.