L’Assemblea di Lega Serie A, con esclusione del Chievo Verona, ha confermato i criteri di suddivisione secondo la riforma dell’ex ministro Lotti
Sono stati approvati senza grossi scossoni i criteri di ridistribuzione dei diritti tv della Serie A. L’Assemblea di Lega ha infatti dato l’ok quasi all’unanimità: solo il Chievo Verona si è opposto.
Confermata la suddivisione della riforma dell’ex ministro Luca Lotti: ai club il 50% in parti uguali, 30% in base ai risultati (15% ultima stagione, 10% ultime cinque, 5% risultati storici), 20% in base al radicamento territoriale (8% audience tv, 12% spettatori paganti negli stadi).
È stato confermato anche il paracadute per la retrocessione in Serie B: resta dunque il “cuscinetto” di 60 milioni, con possibilità di salire fino a 75 milioni. Ancora a vuoto, invece, l’elezione del consigliere di Lega che dovrà sostituire Marco Fassone, decaduto dopo l’allontanamento dal Milan.