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Cinque giocatori di colore che hanno fatto la storia del Cagliari

Dopo i recenti episodi di razzismo negli stadi vogliamo concludere questo 2018 ricordando alcuni giocatori di colore che hanno segnato la storia rossoblù

L’OSPITALITA’ DEI SARDI. Il razzismo non fa parte dello spirito dell’isola. La Sardegna è storicamente un territorio d’accoglienza e di commistione di culture, non un luogo di discriminazione e offesa. Lo sanno bene quei calciatori di colore che nella loro carriera sono passati da Cagliari, molti dei quali vi hanno messo le radici con le proprie famiglie. Abbiamo selezionato cinque di questi protagonisti venuti da lontano che in maglia rossoblù hanno fatto la storia, in campo e fuori. Eccoli:

LUIS OLIVEIRA. Un passaporto da brasiliano naturalizzato belga e un cuore da sardo di nascita. Oliveira è senza dubbio l’esempio più lampante di come l’isola sappia far sentire a casa qualcuno, un simbolo di riconoscenza reciproca tra tifosi e giocatore. Arrivato a Cagliari nel 1992 ha avuto una carriera lunga e girovaga, ma alla fine casa sua resta tutt’ora la Sardegna, dove ha messo su famiglia e dove gli piacerebbe tornare a lavorare in ambito calcistico.

DAVID SUAZO. Non stiamo parlando solo del giocatore più importante della storia dell’Honduras, del capitano rossoblù 2005-2007, dell’unico capace di segnare più di Riva in un solo campionato di Serie A e del primo degli umani dopo Rombo di Tuono nella classifica dei marcatori di tutti i tempi del Cagliari. Stiamo parlando di un vero e proprio figlio dell’isola, che in Sardegna ha deciso di vivere con la famiglia e di recente ha sposato la causa della Nazionale sarda di cui farà parte. King David signore e signori.

JULIO CESAR DELY VALDES. Prima del suo arrivo a Cagliari la penisola di Panama non esisteva nelle cartine geografiche del calcio. Quest’anno Panama ha debuttato in Coppa del Mondo, cosa impensabile ai tempi di Dely Valdes. Un pioniere che ha ispirato la generazione che di recente ha portato i centramericani per la prima volta alle fasi finali di un Mondiale, un giocatore di qualità che ha saputo mettere i semi di questo sport dove ancora i campi erano incolti. Da Cagliari ha fatto partire una rivoluzione culturale nel suo paese d’origine e ad oggi lo si può considerare a tutti gli effetti un pezzo di storia del calcio internazionale.

PATRICK MBOMA. Tra Roger Milla e Samuel Eto’o in Camerun l’anello di congiunzione è Patrick “Magique” Mboma. Giocatore dalle qualità straordinarie che ha forse raccolto meno di quello che meritava, ma a Cagliari visse gli anni migliori della sua carriera. Nonostante alcuni guai fisici ed emotivi che ne condizionarono le due stagioni in Sardegna, Mboma resta ancora uno degli attaccanti migliori visti al vecchio Sant’Elia e una leggenda assoluta del calcio africano.

NENE’. Per concludere non si può non citare la pantera nera dello Scudetto: Claudio Olinto de Carvalho detto Nené. Una velocità formidabile e un’agilità felina lo hanno consegnato alla storia come una delle più grandi ali mai viste nel campionato italiano. La Sardegna fu una scelta di vita, fino alla fine. Una carriera spesa per la maglia rossoblù e per i giovani, la sua generosità è racchiusa nell’azione con cui consentì a Riva di bucare la Roma. Un mito senza tempo.

 

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