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Non solo un passo falso. Contro l’Udinese un errore fondamentale: l’atteggiamento

La sconfitta contro l’Udinese ha fatto riemergere tutti i limiti di personalità, ancor prima che tecnici, del Cagliari. E il risultato non è stata la cosa più deludente.

UN ERRORE. Se si fosse parlato di una sconfitta a Udine, pur considerando il valore dell’avversario non superiore a quello del Cagliari, molti tifosi rossoblù non si sarebbero strappati i capelli. Un passo falso in trasferta, episodi contro e Cagliari che esce a mani vuote dalla Dacia Arena. E invece in tanti tra i sostenitori dei sardi hanno avuto da ridire ieri al termine dei novanta minuti. Perché più che i punti da portare a casa ieri è mancata un’altra cosa, l’atteggiamento. E, di seguito, la prestazione.

UN BRUTTO SPETTACOLO. Non sono solo gli errori sul gol di Pussetto, non solo la rete di Behrami (uno che, per intenderci, non segnava dal 28 gennaio scorso). È lo spettacolo ai limiti dell’indecente messo in scena dai rossoblù ieri in Friuli. Una prestazione assente contro una squadra che ha dominato nonostante il valore della rosa quanto meno alla pari, se non inferiore.

ATTACCO, DOVE? Non hanno aiutato, di certo, la staffetta tra Cerri e Pavoletti, col primo titolare e il bomber livornese in panchina, così come l’adattamento di Pisacane, spesso incerto nel corso della gara, a terzino sinistro. Nulla o quasi ciò che il Cagliari ha prodotto nell’arco dei novanta minuti, con tanti errori difensivi e una fase offensiva pressoché inesistente.

LIMITI. Il Cagliari dunque, ieri alla Dacia Arena, ha fatto riemergere tutti i suoi limiti. Di personalità ancor prima che tecnici. Rivelandosi la (ahinoi) solita squadra molle quando l’adrenalina va leggermente a calare. È bastata infatti la vittoria col Genoa per rendere tutti più rilassati. Con l’asticella che non si alza e il Cagliari che rimane nel suo limbo tra salvezza e media classifica.

PRESTAZIONE DA LASCIARSI DIETRO. Rimboccarsi le maniche è ciò che serve. Dal primo all’ultimo nel club, dirigenza, uomini mercato, guida tecnica, giocatori. Perché la sconfitta di ieri nasce da errori sul mercato, qualche azzardo di formazione e sicuramente tanti errori sul campo. Una sconfitta che di certo non cambia la classifica né il campionato dei rossoblù, ma è ugualmente un bruttissimo segnale. Reagire subito, alla ripresa del campionato contro l’Empoli, è ciò che serve per dimostrare di essere vivi.

(NON) COME UN ANNO FA. Anche perché basta tornare indietro di un anno per scoprire che nella scorsa stagione, grazie alla vittoria contro l’Atalanta, si chiuse l’anno con gli stessi punti di oggi: venti. E ciò che è accaduto nei mesi successivi, con quel girone di ritorno imbarazzante e quel finale di stagione al cardiopalma, ce lo ricordiamo tutti. E, come si dice, bisogna conoscere la storia, per evitare di ripeterla.

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