L’ennesima rivincita per Paolo Faragò, accantonato per mesi e ora di nuovo titolare, stavolta in mezzo al campo.
NEL DESTINO. È quasi un destino, per Paolo Faragò, Rimanere buono buono, parcheggiato in panchina, per poi alzarsi e mostrate tutte le proprie qualità. Senza battere ciglio, senza esultare per la rivincita compiuta. Sapendo solo che si sta facendo il proprio compito.
OCCASIONI. L’umiltà che ne ha contraddistinto l’ascesa lo scorso anno si è notata anche nell’avvio di questa stagione: spesso in panca, addirittura terzino sinistro contro l’Inter, quando si è dovuto adattare fuori ruolo. Poi il Bologna, l’infortunio di Srna a 28′ dall’inizio e la nuova occasione per l’ex Novara. Un altro stop, quello sfortunatissimo di Castro, gli apre ora le porta per una nuova consacrazione.
SLINDING DOORS. Una rivincita totale per Faragò: top di squadra lo scorso anno, pezzo pregiato della vetrina rossoblù – come analizza L’Unione Sarda -, blindato nel mercato e poi finito ai margini della rosa a fare la riserva di Srna. Poi lo sliding doors: bene contro il Bologna, assist a Pavoloso a Firenze, ancora un po’ di panchina e infine la svolta finale, in Coppa Italia col Chievo. Doppio assist per Cerri e Pisacane e gara che si rivela uno straordinario trampolino di lancio per Faragò: poteva partire a gennaio, ma da allora non è più uscito dai titolari.