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Superclásico, l’orgoglio di Francescoli e il cuore di Tabárez

Per la sfida epica tra Boca Juniors e River Plate di questa sera ci saranno due importanti ex rossoblù come spettatori d’eccezione

LA FINALE DEI SOGNI. Quella che si giocherà stasera alle ore 20.00 italiane in Sud America è già stata definita la partita del secolo. Il derby tra Boca Juniors e River Plate varrà la Coppa Libertadores. Sarà la prima delle due partite che decreteranno la vincitrice della Champions League d’oltreoceano.
“Fra la città di Buenos Aires e Cagliari c’è una fratellanza per una storia antica” disse Papa Francesco riferendosi al legame tra la città argentina e la nostra Madonna di Bonaria. E allora vediamo questa sfida attraverso due leggende rossoblù che hanno fatto la storia del superclásico.

IL MAESTRO STA COL BOCA. Uno dei più grandi allenatori della storia del Sud America ha lasciato il cuore alla Bombonera. Oscar Washington Tabárez è una leggenda vivente, un uomo che nell’ultimo Mondiale ha dato una lezione di vita impossibile da dimenticare.

Arriva al Boca Juniors nel 1991, conquistando subito un secondo posto e vincendo il campionato di Apertura nel 1992. Nell’estate del 1994 sbarca a Cagliari e riesce a portare i rossoblù al nono posto in Serie A, imponendosi contro squadre del calibro di Inter, Parma, Fiorentina e Juventus. Torna in Sardegna nel 1999 ma dura appena cinque giornate prima di essere esonerato. Nel 2001 è di nuovo a Buenos Aires, ma anche questa volta il ritorno non si rivela felice. Resta comunque un legame profondo con il pubblico di queste due squadre che ancora oggi non hanno smesso di volergli bene. Stasera tiferà Boca.

IL PRINCIPE STA COL RIVER. Per Enzo Francescoli la faccenda va oltre il sentimentalismo. In questa finale c’è di mezzo anche l’orgoglio per il proprio lavoro visto che dal 2013 riveste il ruolo di direttore sportivo del River Plate. Una squadra che nel 2011 ha conosciuto la prima retrocessione in Seconda Divisione, ma che grazie alla saggia guida dell’ex fantasista del Cagliari è adesso nuovamente al top del calcio sudamericano.

Francescoli sbarca al River Plate ventiduenne dal Montevideo Wanderers. Con la banda rossa sul petto si impone all’attenzione del calcio mondiale grazie a delle assolute perle che gli valgono il soprannome di “El Principe”. I successi a Buenos Aires lo conducono in Europa, prima in Francia poi nel 1990 a Cagliari. In Sardegna gioca tre stagioni illuminando il Sant’Elia con dei lampi di genio come solo i fuoriclasse sanno fare. Ancora oggi resta forse il giocatore più tecnico mai visto in rossoblù. Torna in Argentina nel 1994 e lì chiude la carriera nel ’97. Stasera tiferà River.

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