Nicolò Barella non viene ammonito ormai da sei partite. E potrebbe aver risolto anche il problema dei cartellini gialli…
ULTIMI STEP. Potrebbe essere uno degli ultimi due passi verso la consacrazione. L’altro, Nicolò Barella, lo dovrebbe fare questa sera – o almeno tutto lascia pensare così – nell’amichevole dell’Italia contro l’Ucraina. Sarà il secondo cagliaritano della storia a vestire la maglia della Nazionale. Ma il numero ventidue rossoblù, in questo avvio di campionato sembra aver risolto soprattutto il grande e annoso problema che lo “condannava” sin dagli esordi nei grandi palcoscenici: quello dei cartellini.
CARTELLINI. Barella, infatti, è sempre stato un giocatore che fa dell’agonismo la sua arma vincente: tanti contrasti, tanta foga e, inevitabilmente, tanti falli e tanti cartellini. Gialli – uno in tre partite, nove in 28 partite e tredici in 31 partite rispettivamente nella prima, seconda e terza stagione in massima serie – ma anche rossi, come l’anno scorso contro il Milan o due anni fa nella trasferta di Genova contro la Samp.
PROBLEMA RISOLTO? Ora, invece, Barella sembra aver risolto anche questa difficoltà. Due gialli in otto partite sono, in media, 9/10 cartellini nell’arco di tutte le 38 partite del campionato. Il dato, inoltre, risulta ancora più confortante se si pensa che le due ammonizioni rimediate in stagione Barella le ha subite nelle prime due gare di Serie A, contro Empoli e Sassuolo. Poi più nulla per le restanti sei già giocate.
TUTTO DA DIMOSTRARE. Uno step che Barella sembra dunque ormai aver fatto, o quantomeno essere sulla giusta strada per farlo. Insieme all’esordio in azzurro, il centrocampista sardo potrebbe così diventare un giocatore senza più punti deboli o lati scoperti, evitando – tra l’altro – di saltare come spesso accaduto in passato, più di una giornata per squalifica. Ma la continuità in questo percorso è ancora tutta da dimostrare…