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L’ex Ministro Lotti: “L’anno zero del calcio. Stadi? Abbiamo aiutato il Cagliari”

A La Gazzetta dello Sport l’esponente politico ha parlato del calcio italiano e della questione stadi compreso quello dei rossoblù

PARLA L’EX MINISTRO. Un mandato, quello da Ministro dello Sport, non di certo felice per Luca Lotti, membro del CdM nel governo di Renzi. Anzi, decisamente triste, perché coinciso con la storica mancata qualificazione dell’Italia al Mondiale, dopo oltre sessant’anni dall’ultima volta. Ecco come la pensa su stadi, mondiale, diritti tv e calcio italiano in generale.

MONDIALE. Russia 2018 senza l’Italia fa ancora male. “Mi dispiace, come ovviamente a tutti. Ma il calcio italiano ha davanti l’occasione storica di riorganizzarsi. Anche rivedendo le regole e il proprio statuto. C’è per esempio uno squilibrio evidente tra il peso elettorale nella Federcalcio tra la Lega Dilettanti che ha il 34 per cento e la Lega di serie A che ha il 12 per cento, nonostante sui diritti tv valga un miliardo e mezzo di euro. Mi auguro che ci siano i margini per riflettere e vedere se si trova un accordo tra le varie componenti. Si può e si deve ripartire da questo anno zero del calcio italiano. Altrimenti sarà un’altra chance persa“.

DIRITTI TV.Sulla questione bisogna dire che il risultato è positivo e che è stato aiutato dall’azione del nostro governo. Mi auguro si raggiunga anche di più. Certo si deve lavorare per migliorare il prodotto calcio: quindi si deve investire su stadi, infrastrutture, vivai e calcio giovanile. Il campionato italiano deve arrivare a valere quanto la Premier“.

LEGGE LOTTI. L’ex ministro firmò un provvedimento proprio in merito alla ripartizione dei fondi dei diritti tv: “I nuovi criteri vanno nella direzione di una maggiore equità tra le squadre. Con la riforma che abbiamo fatto, la percentuale divisa in parti uguali sale dal 40 al 50%. Si premiano poi il numero degli spettatori (20%) e i risultati (30%). L’obiettivo finale è quello di avere un campionato più avvincente, più bello e che vale di più anche economicamente. Per questo un altro obiettivo è quello di avere stadi pieni: da qui nella riforma la volontà di legare la componente del numero dei biglietti venduti ai parametri per la distribuzione delle risorse. In altre parole, sarà premiato il riempimento che ci auguriamo porti a una politica di abbassamento dei prezzi dei biglietti“.

STADI. Sull’impianto della Roma non entro nel merito dell’inchiesta. Mi auguro venga confermato quanto fatto fino adesso. Il governo si è impegnato sullo stadio della Roma come su quelli di Empoli, Frosinone, Cagliari, Pescara“.

 

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