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L’alba della stagione. Dimenticare la Roma, ricordare Verona

Il Cagliari riparte per la stagione 2018-2019: l’importanza di un legame forte con i tifosi dovrà essere accompagnato da prestazioni convincenti.

NUOVA STAGIONE AL VIA. È cominciata qualche settimana fa la programmazione della nuova stagione del Cagliari. Nella pratica l’annata 2018-2019 ha già preso il via con la presentazione del nuovo tecnico Rolando Maran. Dovrebbe invece iniziare formalmente il 4 luglio, con il pre ritiro ad Aritzo che precede quello di Pejo di qualche giorno dopo. Eppure, all’alba di una nuova stagione, c’è da fare la verifica dell’anno precedente. E ricordare prima di tutto cosa non è andato.

PERICOLO SCAMPATO. Un’annata complicata quella appena trascorsa, in cui il Cagliari ha alternato buone prestazioni che hanno garantito ossigeno e tre punti (si vedano Benevento, Verona, Udinese) a gare disastrose come quelle casalinghe con Fiorentina, Napoli e Torino o la trasferta di San Siro contro l’Inter. Nel finale un episodio, a detta di tutti gli addetti ai lavori, ha segnato le ultime partite: l’abbraccio virtuale della Curva Nord a fine partita con la Roma, a incitare i giocatori per la prestazione fatta, nonostante la sconfitta, ha dato alla formazione rossoblù quello slancio che ha poi permesso di ottenere la salvezza.

LA CONFESSIONE. Lo stesso ds Carli lo aveva ripetuto nella conferenza stampa pre amichevole con l’Olbia:  Avevamo un calendario impossibile, Roma, Fiorentina e Atalanta, e tutti ci davano per spacciati. L’unico modo era quello di strigliarli. Dopo la partita contro la Roma dove il pubblico ci ha sostenuti sino alla fine, anche se eravamo finiti terzultimi. È lì che ci siamo salvati. Lì ho visto finalmente dei ragazzi decisi a raggiungere l’obiettivo“. Dimostrazione del fatto che l’amore e la passione dei tifosi abbia dato un contributo essenziale al raggiungimento dell’obiettivo salvezza.

IL PUNTO PIÙ BASSO DELLA STAGIONE.  Ma… Non può che esserci un “ma”. Perché il sostegno del pubblico deve essere sostenuto da un progetto tecnico. E quello che era stato costruito a giugno scorso per la stagione appena conclusa è invece crollato nella tragica e infausta trasferta di Verona. Contro l’Hellas il Cagliari raggiunse il punto più basso della sua stagione. Una gara che il Cagliari perse dal primo minuto, praticamente rinunciando a scendere in campo.

UN MATCH DISASTROSO. Contro la squadra più in difficoltà del campionato (l’Hellas ha chiuso penultimo, ma il Benevento ha cominciato a giocare solo da gennaio in poi) i rossoblù subirono gol al 36′ con un rigore trasformato da Romulo. Ma soprattutto si dimostrarono incapaci di reagire. Anche nel finale, non riuscendo a imbastire nemmeno  l’assedio finale, ma affidandosi a lanci lunghi dei difensori verso Pavoletti. Una squadra che si dimostrò dunque senza gioco e senza idee e che concluse sotto nel possesso palla (56%-44%), nei tiri totali (8 a 5) e anche in quelli nello specchio della porta (4-3). Una prestazione ai limiti dell’orribile, che si ripresentò tale e quale contro l’Inter nove giorni dopo, complice anche qualche scelta discutibile nella formazione dal primo minuto.

IMPARARE DAGLI ERRORI. Nel film della stagione sarà poi il match contro la Roma a salvare tutto. Specie con quella reazione d’orgoglio scaturita dalla tifoseria. Ma, nella programmazione della prossima stagione, è bene ricordare da dove si è partiti. Senza le prestazioni di carattere il sostegno dei tifosi non può che latitare. E così senza le dimostrazioni d’affetto del pubblico la squadra ne risente a livello mentale. Due elementi complementari. Simbiotici. Che si dovranno necessariamente alimentare l’un l’altro nella prossima stagione. Dimenticare la Roma dunque, perché i miracoli avvengono una volta sola. E ricordarsi della drammatica trasferta di Verona. Per imparare dagli errori. Ed evitare di ripetere incubi già conosciuti…

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