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Joao Pedro, il giorno del giudizio

Oggi alle 14 si apre il dibattimento processuale per la positività al doping di Joao Pedro. Poi, in giornata, la sentenza. Il Cagliari al fianco del brasiliano.

SOSTENGO LEGALE DEL CAGLIARI. Il giorno più lungo per JP. Più difficile di un dribbling, più complicato di un tiro in porta, più tensivo di un tiro dal dischetto. È arrivato, per Joao Pedro, il giorno della sentenza del tribunale Antidoping. E questa volta, non solo moralmente ma anche dal punto di vista legale, il Cagliari è al suo fianco con una rappresentanza della società nel dibattimento processuale.

LA QUERELLE. A due giorni dai venti minuti di Firenze, dalla buona prestazione, specie considerando i due mesi di inattività, e dalle lacrime all’uscita dal campo, il brasiliano è pronto a togliere scarpini e completo rossoblù e indossare nuovamente giacca e cravatta, per l’ultimo atto della lunga querelle giudiziaria cominciata il 9 marzo con la sospensione di 60 giorni a seguito della positività all’idroclorotiazide – un diuretico – nei test antidoping post Sassuolo e Chievo. Lo avevamo visto in campo contro il Napoli, poi il buio, fino a Firenze, dove ha calcato nuovamente il prato verde approfittando della finestra tra la fine della sospensione e la sentenza.

LA GIORNATA. Si comincia oggi alle 14 presso lo Stadio Olimpico, sede del Coni e del Tribunale Antidoping nella Capitale. Ieri l’arrivo a Roma con i due avvocati, Ernesto De Toni e Gaetano Mari, e, come riporta L’Unione Sarda, due nuovi elementi che allargano lo staff difensivo: Eduardo Chiaccio, esperto di diritto sportivo e già difensore di Fabio Pisacane ai tempi dell’inchiesta per il calcioscommesse (l’ex Avellino venne assolto per non aver commesso il fatto), e Alberto Porzio, avvocato della società rossoblù.

OGGI ANCHE LA SENTENZA. La società rossoblù dunque ora si schiera anche legalmente con il brasiliano. Durante il dibattimento saranno presenti in aula anche il presidente del Cagliari Tommaso Giulini, oltre naturalmente ai testimoni chiave del processo: il medico brasiliano che – a detta del giocatore – avrebbe prescritto gli integratori incriminati e i professori Montisci e Favretto dell’Università di Padova, consulenti di parte che dovrebbero dimostrare la contaminazione degli stessi integratori. Parleranno i teste, parleranno gli avvocati e, probabilmente, anche lo stesso JP, presente in aula. Poi la procura che confermerà la richiesta di condanna a 4 anni del brasiliano. A quel punto la palla passa al Tribunale, che dovrebbe emettere la sentenza in giornata. E per la prima volta Joao potrà solo temporeggiare e non giocare all’attacco. Gli avvocati si dicono ottimisti e puntano all’assoluzione piena. Ma il giorno del giudizio è ancora tutto da vivere.

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