La prestazione di ieri sera contro la Roma ha ribadito una volta di più che la stagione 2017-18 di Diego Farias è da dimenticare. Tanto dal punto di vista delle prestazioni che realizzativo
IL MAGO. L’attaccante originario di Sorocaba è stato una delle note negative del campionato rossoblù 2017-18. Giunto a Cagliari nel 2014, andò a rete 6 volte nello sfortunato torneo concluso con l’ultima retrocessione. Punto di forza con Rastelli dell’attacco sardo nel torneo cadetto seguente, si è rivelato “Mago” capace di spaccare le partite con i suoi guizzi improvvisi in zona gol: 14 le realizzazioni, miglior marcatore del club per la prima volta vincitore della cadetteria. Il suo stile di gioco inconfondibile, partendo dalla zona mancina dell’attacco per accentrarsi e tentare il tiro, diventa il marchio di fabbrica di Farias.
TONFO. In questa stagione Farias ha iniziato in malo modo già dalla prima giornata: durante Juventus-Cagliari ecco il penalty sbagliato, tra l’altro storico in quanto primo assoluto assegnato grazie al Var in Serie A. Molti gol sciupati, prestazioni al di sotto delle aspettative e quel malinconico zero nella casella dei gol realizzati. Paradossalmente ha trovato l’unica gioia del suo torneo in modo involontario, grazie allo sciagurato rinvio del doriano Viviano che, sbattendogli addosso, gli ha fatto scrivere il nome nel tabellino dei marcatori. Troppo poco per qualsiasi attaccante, peggio ancora per uno che arrivava da una stagione in doppia cifra. Se non consideriamo le zero reti in undici partite con il Sassuolo 2013-14, si tratta della peggiore prestazione realizzativa della carriera.
