Nella stagione 1984-85 la dirigenza rossoblù con a capo Gigi Riva cercano un tecnico duro, un “sergente di ferro” che possa dare una scossa all’ambiente e portare la squadra in serie A.
La scelta ricade su Fernando Veneranda, ex attaccante conosciuto per i suoi modi poco “ortodossi”.
La rosa viene allestita tenendo conto dei conti decisamente in rosso; viene mantenuto il peruviano Uribe e lanciati i giovani Pusceddu e Valentini, ma la stessa squadra instaura fin da subito un rapporto pessimo con il suo nuovo allenatore che viene ripagato con ben 5 sconfitte nelle prime cinque giornate contro Triestina, Cesena, Empoli, Taranto e Sambedenettese.
Al rientro dalla trasferta di San Benedetto del Tronto è proprio Veneranda a rendersi conto che il rapporto non poteva continuare e consiglia Renzo Ulivieri per la sua sostituzione. Detto, fatto: la dirigenza gli da “ascolto” ed ingaggia il tecnico di San Miniato Basso.
A posteriori un magazziniere del Cagliari rivelò: “Veneranda ci cacciava via dagli spogliatoi mezz’ora prima della partita”.