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Black-out improvvisi, un Cagliari che si spegne troppo spesso

Dalla trasferta di Torino è emerso un quadro molto chiaro della situazione rossoblù: la macchina ha del potenziale ma tende ancora a spegnersi improvvisamente. Ci sono momenti di black-out totale in cui i giocatori si lasciano andare in balìa degli avversari perdendo la lucidità per reagire. Spariscono dalla partita e commettono disattenzioni clamorose come quelle che hanno portato al gol per due volte il Torino. In entrambe le occasioni ci sono state disattenzioni elementari nelle marcature, accompagnate da un disordine generale nel posizionamento e pressing inesistente sui portatori di palla.

Male anche in costruzione dove il Cagliari non è riuscito a prendere l’iniziativa e sfruttare il momento peggiore del Torino per chiudere la contesa. Gli esterni questa volta hanno fatto flop con Faragò inconsistente e Padoin distratto, specialmente in occasione del secondo gol dove ha perso completamente Obi. Pessimo l’impatto di Miangue sulla partita, così come non hanno fatto meglio gli altri subentrati, a testimonianza di una mentalità generale ancora poco votata al sacrificio. Chi è entrato non aveva fame, i cambi non hanno smosso nulla e anzi, hanno portato più confusione.

Da cosa ripartire allora? Il primo tempo è stato uno dei migliori di tutto il Campionato del Cagliari, sino al pareggio la squadra è sembrata compatta e i giocatori molto ordinati nei loro ruoli. Si poteva chiudere la partita già lì, il Torino era barcollante ma i sardi non hanno avuto la convinzione necessaria a sferrare l’affondo finale. Il 3-5-2 o 3-4-1-2 che sia è sicuramente nelle corde di questa squadra e necessita di una sistematina per valorizzare al meglio alcune individualità come Barella (diventato un ottimo incursore) e Pavoletti.

Contro il Verona non si può sbagliare, lasciare punti contro gli scaligeri sarebbe un peccato mortale che si rischia di pagare a caro prezzo a fine stagione. Per il Cagliari deve essere una finale e come giustamente ha ribadito López l’atteggiamento viene prima di tutto. Ritrovare la fiducia nei propri mezzi è fondamentale per far si che la macchina non lasci tutti definitivamente a piedi.

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