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Cinque centimetri che possono cambiare la vita, anzi una partita.

Avrete capito di che occasione stiamo parlando: è l’1 dicembre 2002 e sul campo neutro “Nino Manconi” di Tempio Pausania si gioca, o perlomeno si dovrebbe giocare Cagliari-Salernitana. Ma poco prima che l’arbitro Pieri potesse chiamare le squadre per l’ingresso in campo accade qualcosa che oltre a ritardare l’inizio della gara, renderà grottesco l’intero pomeriggio: i dirigenti della squadra campana chiedono di non giocare la partita.

Il motivo? Le misure del campo di gioco non sono regolamentari. Come da regolamento il direttore di gara acconsente alla misurazione che evince effettivamente un’irregolarità di 5 centimetri.

Che fare? Il Cagliari Calcio non prese di buon grado l’esposto che gli avversari depositarono all’ufficio inchieste e, dopo un consulto con Pieri, provvide ad “allargare” il campo da gioco cancellando la precedente gessatura. Nonostante l’atteggiamento dei campani, che imperterriti seguitano a chiedere l’annullamento della gara, l’arbitro decise di giocare.

Il fischio d’inizio fu dato con circa un’ora di ritardo e gli uomini di Zdenek Zeman (che voci di corridoio indicarono come il principale “organizzatore” del misfatto) vennero superati dai rossoblù con il risultato di 2-0.

Mattatori Mauro Esposito ed Emiliano Melis. 

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