Il Cagliari si appresta a cambiare casa. La costruzione della Sardegna Arena, lo stadio provvisorio in attesa di quello definitivo che sorgerà sulle ceneri del vecchio Sant’Elia, è ormai a buon punto. Entro settembre accoglierà squadra e tifosi per quella che sarà la sesta dimora dei rossoblù. Tanti sono infatti gli stadi che hanno assistito alle sorti della squadra simbolo di tutti i sardi.
La prima casa. Il Cagliari fu fondato il 30 maggio 1920: in quell’anno giocò la sua prima gara allo stallaggio Meloni, il primo stadio della sua storia: si trovava nel Viale Trieste, non lontano dai binari della ferrovia.
Il primo trasferimento. Nel 1923 il Cagliari si trasferì in Via Pola, storico campo dei rossoblù, diventato poi sede del mercato cittadino, dove attualmente ha trovato luogo la mediateca. In Via Pola i rossoblù rimasero per circa trent’anni e conobbero la prima promozione in Serie B.
Lo stadio dello scudetto. Nel 1952 l’incontro con la storia: si trovò l’accordo per l’utilizzo dello stadio Amsicora, vero tempio di tutti i tifosi rossoblù grazie alla prima promozione in Serie A del 1964, ma soprattutto al primo e finora unico scudetto della sua storia, nel 1970.
Il Sant’Elia. Con l’ormai pressante esigenza di uno stadio che potesse ospitare i tantissimi sostenitori rossoblù, in quello stesso anno venne inaugurato il Sant’Elia, impianto che inizialmente prevedeva circa 60 mila posti.
Is Arenas. Dopo tante vicissitudini, ecco lo stadio Is Arenas, l’impianto dai mille risvolti, anche extra calcistici, durato lo spazio della sola stagione di Serie A 2012/2013.
Da ricordare, poi, anche le parentesi al Manconi di Tempio e al Nereo Rocco di Trieste.