Nella partita di ieri sera contro il Milan altra buona prova del centrocampista croato. Il suo inserimento ha conferito compattezza al centrocampo rossoblù e non solo
Arrivato a Cagliari dopo un’estenuante trattativa, ma soprattutto con i galloni di vice campione d’Europa con la sua Croazia, Filip Bradarić, di professione play maker, ha impiegato davvero poco per entrare nelle grazie di Rolando Maran.
Subentrato nella ripresa nella seconda gara di campionato contro il Sassuolo, dalla successiva a Bergamo è partito titolare sfoderando una prova gagliarda al cospetto del rognoso centrocampo orobico.
Geometrie interessanti, tanta personalità, movenze che hanno ricordato il centromediano metodista di lontana memoria, propensione al gioco di prima intenzione e, soprattutto, nessun pallone sprecato. Della serie non si butta via nulla.
Il suo apporto ha dato sicurezza e compattezza alla zona nevralgica tanto che le mezze ali Barella e Castro, potendo godere della sua costante presenza, hanno dato ulteriore libertà al loro estro.
Non solo: nella seconda frazione della gara di ieri sera contro i rossoneri ha abbassato il suo baricentro fin nella linea dei difensori centrali dando vita ad una retroguardia a 3 assieme a Romagna e Klavan.
I risultati sono stati altrettanto buoni, non a caso il Milan non è risucito a sfondare il muro difensivo eretto da Maran. Insomma, centrocampo o all’occorrenza in difesa, Filip Bradarić, l’allievo di Sua Maestà Luka Modric, è già diventato un elemento imprescindibile dell’undici rossoblù.