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Aresti: “Felice di essere finalmente ritornato qui”

Dalla sala stampa della Sardegna Arena il Cagliari ha presentato il neo portiere dei sardi. Si unirà ai confermatissimi Cragno e Rafael

IL RITORNO. Una nuova vita in rossoblù. Per Simone Aresti comincia oggi un altro capitolo della sua storia d’amore con il Cagliari Calcio, iniziata nel Settore Giovanile e interrotta per tanti anni da un interminabile girovagare nelle categorie inferiori. Ora il rientro a casa per difendere ancora una volta i pali della squadra da cui tutto è partito.

ALLENATORI CHE MERITAVANO DI PIU’.
“Ninni Corda che ha vinto alcuni campionati di Serie D e Bernardo Mereu che non ha certo bisogno di presentazioni sono stati allenatori importantissimi per me”.

ARRIVA AL MOMENTO GIUSTO.
“Per un portiere sardo giocare con la maglia del Cagliari è tosta, ma adesso sono pronto. Quando Giampaolo mi disse che avrei esordito in Serie A non dormì tutta la notte. Ma è normale a quell’età, ora è diverso. Se dovessi giocare qui alla Sardegna Arena sarei molto emozionato e vorrei tanto che accadesse”.

PESCARA E RITORNI SFIORATI.
“Gli anni più importanti e formativi sono stati a Pescara. Fondamentali perchè ho giocato in Serie B e sono maturato moltissimo. Col Cagliari ci siamo già sentiti ai tempi di Capozucca, quando arrivo Brkic. In Serie A è un altro sport rispetto alla Serie C, spero di colmare il gap con gli altri due portieri lavorando sodo”.

OLBIA.
“Quello dei galluresi è un progetto bellissimo, fanno giocare i giovani e sono una mosca bianca nel panorama italiano. Entro qualche anno potranno ambire a qualcosa di importante”.

FUORI DALLA SARDEGNA.
“Sono sempre stato bene fuori dall’Isola. Quando ho prospettato alla mia ragazza di tornare in Sardegna  lei era contentissima. Voglio far crescere mio figlio qui, lui è nato fuori ma voglio che abbia la mentalità sarda. Andare a fare esperienze nelle categorie inferiori mi è servito perchè da giovane non ero pronto per la Serie A. Ora è tutto diverso”.

STADIO NUOVO.
“Una sensazione pazzesca, lo stadio è molto bello. La cosa migliore è avere la gente così vicina al campo”.

MELCHIORRI.
“Con lui parliamo di tutto tranne che di calcio, a breve avrà una bambina e gli faccio i miei auguri. Non so cosa farà, se andrà a giocare vicino a casa, ma sarà un peccato non averlo come compagno di squadra”.

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