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Non si può giocare a calcio in uno stadio senza tifosi. È una cosa triste e a me non piace”. Con queste parole l’attaccante brasiliano Thiago Ribeiro Cardoso diede il suo mesto addio al Cagliari per accettare l’offerta del Santos.

In quel periodo il Cagliari faceva la “spola” tra il famigerato campo di Trieste e quello di Is Arenas, rigorosamente chiuso al pubblico. Impossibile per un brasiliano giocare a calcio in queste condizioni, perciò Massimo Cellino dovette fiondarsi sul mercato per assicurarsi un sostituto.

Negli ultimi giorni di mercato arrivò dal Maribor Agim Ibraimi. Il venticinquenne fantasista macedone giunse a Cagliari il 2 settembre del 2013 nell’operazione che portò l’uruguaiano Paolo Ceppelini a compiere il percorso inverso, e dimostrò sin da subito buona tecnica e padronanza dei fondamentali.

Principalmente amava partire largo sulla destra per poi accentrarsi e far esplodere il suo potente sinistro. Pulga e Lopez, però, ne prediligevano l’utilizzo prevalentemente a gara corso e di rado da titolare.

Al termine della stagione saranno 25 i gettoni accumulati da Ibraimi conditi da due goal contro Udinese e Sassuolo. In quest’ultima circostanza realizzò un importantissimo calcio di rigore che consentì ai rossoblù di conquistare un punto al Mapei Stadium.

Con l’arrivo di Zeman in tanti auspicavano in una sua conferma, ma la qualificazione del Maribor ai preliminari di Champions League gli “suggerì” di fare pronto ritorno alla base. In occasione della competizione europea Agim realizzò uno stupendo goal al Chelsea.

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